Se hai oltre 5000 euro sul conto corrente, devi fare attenzione: ci sono novità fiscali
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Direttore: Alessandro Plateroti

Se hai oltre 5000 euro sul conto corrente, devi fare attenzione: ci sono novità fiscali

Risparmio Conto Deposito

Cosa comporta avere più di 5.000 euro su un conto corrente. Tutte le novità fiscali, i costi da affrontare e le strategie.

In un quadro economico incerto, caratterizzato da inflazione persistente e tassi di interesse in evoluzione, la gestione del proprio conto corrente diventa un aspetto fondamentale della pianificazione finanziaria personale. In particolare, chi possiede una giacenza media superiore a 5.000 euro sul proprio conto corrente deve prestare attenzione ad alcuni obblighi fiscali e valutare con attenzione le scelte più adatte per proteggere il proprio capitale. L’apparente tranquillità di lasciare i soldi fermi in banca può infatti comportare dei costi nascosti e delle conseguenze rilevanti sul potere d’acquisto.

homebanking banca conto corrente
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Cosa comporta avere oltre 5.000 euro su un conto corrente

La normativa italiana prevede che quando la giacenza media annua su un conto corrente supera i 5.000 euro, scatti in automatico l’obbligo del pagamento dell’imposta di bollo. Questa tassa, per le persone fisiche, è pari a 34,20 euro all’anno, indipendentemente dalla movimentazione del conto. L’addebito avviene generalmente a fine anno o alla chiusura del rapporto, ma alcune banche potrebbero applicarlo su base trimestrale. Il calcolo della giacenza tiene conto del saldo disponibile ogni giorno, diviso per i giorni dell’anno e moltiplicato per la durata del periodo considerato. Se la media risulta inferiore o pari a 5.000 euro, l’imposta non è dovuta.

È importante sottolineare che se una persona ha più conti o libretti intestati a suo nome, la soglia dei 5.000 euro si calcola considerando la giacenza media complessiva. Quindi anche somme suddivise tra più rapporti possono portare al superamento della soglia e quindi al pagamento dell’imposta su ciascun conto soggetto. Alcuni istituti bancari possono decidere, in via promozionale, di accollarsi l’imposta per conto del cliente, ma si tratta di casi specifici e temporanei.

I rischi della liquidità ferma e le alternative possibili

Oltre al costo dell’imposta di bollo, un altro elemento che dovrebbe spingere a riflettere riguarda l’erosione del potere d’acquisto. Lasciare somme consistenti ferme sul conto, senza un rendimento, significa vedere il valore reale dei risparmi ridursi nel tempo a causa dell’inflazione. Questo fenomeno, seppur graduale, può avere un impatto rilevante nel lungo periodo, specialmente in un contesto inflattivo come quello attuale.

Per evitare che il denaro perda valore, molti risparmiatori stanno rivalutando l’utilizzo esclusivo del conto corrente. Una gestione più consapevole delle proprie finanze prevede di mantenere sul conto solo la liquidità necessaria per le spese correnti, indirizzando il resto verso strumenti più efficienti. Tra le alternative più diffuse troviamo i conti deposito, i titoli di Stato a breve termine e i fondi a basso rischio, capaci di offrire un minimo rendimento pur mantenendo una certa sicurezza.

Chi ha più di 5.000 euro su un conto corrente deve considerare non solo l’imposta di bollo, ma anche il rischio implicito di una mancata valorizzazione del capitale. Mantenere un monitoraggio costante della giacenza media e valutare strumenti alternativi di investimento rappresenta oggi una strategia necessaria per difendere e accrescere il proprio patrimonio.

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ultimo aggiornamento: 12 Ottobre 2025 21:13

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